«Nacqui dopo
l'ultimo, enorme spargimento di sangue mondiale, in un
piccolo Paese europeo, la cui popolazione autoctona arriva a
malapena a un milione di persone. Per brevità lo chiameremo
U». Così l'autore presenta il suo Paese natale, U, che sarà il
costante
elementum comparationis lungo tutto il
libro. Un libro che riunisce una serie di saggi interrelati
- scritti dieci-quindici anni dopo il cambio epocale nel
Baltico orientale - che si dipanano fra U e l'Estonia... Fra
un non-luogo che è luogo e un luogo che è non-luogo.
Sono tante e varie le riflessioni che, prendendo spunto
dalla realtà estone, Talvet svolge in modo stimolante e
ricco di confronti con la Catalogna, il Messico, la
Norvegia, gli Stati Uniti, toccando differenti temi sociali
e culturali (fra questi ultimi, per esempio, quello
dell'editoria di qualità, della Weltliteratur contemporanea,
della salvaguardia delle lingue minoritarie).
Per tutto ciò, e altro ancora, Jüri Talvet propone il suo
"rimedio" simbiotico-culturale: un dialogo permanente fra
filosofia, arti e letteratura, attento a preservare le
peculiarità individuali e nazionali.
Jüri Talvet è nato nel 1945. È un intellettuale di prestigio nel suo paese e noto
anche all'estero. Insegna letteratura universale e comparata
all'Università di Tartu, è un ispanista celebre, fondatore
dell'Associazione Estone di Letteratura Comparata e della
rivista Interlitteraria.